Quando Claudia mi ha chiesto di pensare ad un post per il suo blog, ho accettato con entusiasmo. Curiosamente, nel giro di qualche secondo sapevo già cosa avrei scritto perché al momento della sua domanda non ho avuto nessun dubbio circa ciò che avrei voluto raccontare.

Si tratta di un’affascinante intersezione fra ciò di cui mi occupo io e di ciò di cui si occupa lei; visto che probabilmente sapete che Claudia scrive di musica, recensisce dischi, fa interviste in ambito musicale, forse è il caso che vi parli della seconda parte dell’intersezione. Io sono disegnatrice professionista da sei anni e da cinque mi occupo di un blog di disegno e illustrazione molto conosciuto in Italia, che si chiama Roba da Disegnatori.

Quando ho incontrato Claudia frequentavamo l’università; in poco tempo la mia famiglia e il resto dei miei amici la conoscevano come “la mia amica che si occupa di musica”. Io invece avevo in tutto una ventina di mp3 sul mio iPod di scarsissima portata e sostenevo con un certo stoicismo di non avere motivo di perdere tempo cercando della musica. Comunque per fortuna ad un certo punto ho avuto un’epifania ed è così che ho scoperto che per me le tracce musicali non erano un sottofondo: bensì una tavolozza, quella che in gergo noi disegnatori chiamiamo palette.

Sì: l’intersezione di queste due passioni è davvero una tavolozza di musica. E non è così solo per me; infatti la scorsa settimana mi è capitato di sfogliare una rivista di illustrazione che, nel dossier di ogni illustratore elencato per quel numero, riportava fra gli altri dati la voce “soundtrack”. Letteralmente, la colonna sonora della loro attività. Mi sono resa conto che è stato ciò che più mi ha colpito e ho iniziato a sfogliarla tutta cercando febbrilmente la voce “soundtrack” e accostando musica e illustrazioni per capire dove si intersecavano: dove la musica diventava disegno. E mi sono resa conto che c’è spesso una corrispondenza fra i due. La musica può essere narrativa, decorativa, minimal… Può raccontare periodi storici differenti con estetiche differenti e questa è un punto in comune enorme con l’illustrazione.

Se qualche volta mi capita di scegliere il silenzio o la pioggia che batte sui vetri (specialmente in marzo e novembre, quando i temporali abbondano) o di simularne il melodioso suono con l’aiuto preziosissimo di RainyMood, la maggior parte del tempo disegno con un sottofondo musicale; anzi, chiamarlo sottofondo, a volte è davvero improprio. Il sottofondo è qualcosa che rimane un po’ distaccato, su un altro piano: nel mio caso la musica è una guida e disegna insieme a me.

Come uso la musica per disegnare?

Ci sono due modalità con cui la ascolto: nel primo caso la scelgo attentamente dopo averla suddivisa e catalogata in playlist, che per me sono autentiche tavolozze di colore (su questo concetto ritornerò fra qualche riga), nel secondo decido un genere o una tematica e mi lascio guidare e suggerire cosa disegnare. Il mio consiglio nello scegliere musica è quello di essere aperti mentalmente; per esempio, una playlist di musica anni Quaranta (diciamo, musica swing o lindy per essere precisi) non è detto non abbia qualcosa da dirvi, solo perché datata. Cerco sempre di capire il perché sto disegnando, cosa voglio trasmettere, cosa cerco come mood contenuto in quella precisa tavola. Quando ho capito il sentimento di base che deve accompagnare personaggi e scena, di solito mi viene in mente quale musica può aiutarmi. Qualche esempio:

  • Scena romantica e frivola: musica anni Cinquanta. Americana e francese soprattutto. La seconda è ancora più frivola e leggera. Le canzoni parlano quasi sempre di un amore acerbo e un po’ ingenuo, smaliziato e senza grandi drammi.

  • Scena romantica e leggera ma con una punta di nostalgia: musica anni Sessanta. I miei preferiti: Elvis, Beach Boys, The Ronettes, Brigitte Bardot, Françoise Hardy. Anche She&Him, che sono contemporanei ma riprendono le sonorità anni Sessanta. Adoro la musica che ricorda le feste in casa e la cultura del surf in California e quell’amore un po’ ingenuo e dolcificato. Eppure sono la cosa più distante da me: vedete perché dicevo che è il caso di indagare? Non si sa mai! A volte ci innamoriamo di cose diversissime da noi e dai nostri soliti gusti.

  • Scena oscura per colore o atmosfera: senza nessun indugio scelgo le colonne sonore di Newman, che trovo spesso acquatiche, Desplat e Bruno Coulais. Altrimenti quelle studiate per i film di Burton, che sono perfette per un’oscurità un po’ pop e non troppo pesante.

  • Scena magica e brillante: penso automaticamente alle colonne sonore di John Williams (famosissimo per la soundtrack di Harry Potter) o a quella di Little Women di Thomas Newman.

  • Una scena ad alto impatto emotivo: vado sul sicuro e lascio che Kate Bush mi guidi nel disegno.

  • Una scena altamente narrativa e di grande impatto: cerco automaticamente una playlist folk, dove troneggiano First Aid Kit ma soprattutto i miei amatissimi Decemberists. A proposito di questi ultimi, li trovo perfetti per suggerirmi qualcosa da disegnare quando non so cosa voglio imprimere sul foglio; infatti i loro testi e le loro musiche sono spesso molto narrativi!

Per chi come me è appassionato di musica e disegno, consiglio un esercizio di immaginazione e visualizzazione molto importanti per sviluppare la propria capacità di trasmettere un certo mood alle proprie tavole. Ascoltate delle tracce e date loro uno o più colori, non più di tre. Attenzione: non immagini, solo colori.

Prossimamente invierò a Claudia delle tracce a cui darò un colore, consigliandole per certe particolari atmosfere e accennando a cosa mi suggeriscono. Restate sintonizzati!

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